il santo graal a valencia

Il Santo Graal è a Valencia

IL SANTO GRAAL si trova A VALENCIA? Dove?

Valencia: Il Santo Graal è la reliquia sulle quale infinite storie e leggende sono state raccontate nei secoli, ispirando numerose opere d’arte: come dipinti sull’Ultima Cena, i poemi su Re Arturo e opere liriche come il Parsifal di Wagner, ma anche libri e film.

I due più recenti: Indiana Jones e l’ultima crociata (Indiana Jones and the Last Crusade) il film del 1989 diretto da Steven Spielberg e Il codice da Vinci (The Da Vinci Code), film thriller del 2006, diretto da Ron Howard e basato sull’omonimo romanzo best-seller di Dan Brown del 2003.

Premesso che non è mio compito certificare che il santo Graal di Valencia sia quello autentico, è mio dovere raccontare perché secondo la tradizione storia e legenda portano a credere che se c’è un calice dell’ultima cena, probabilmente è quello conservato a Valencia.

Voglio quindi far conoscere la storia di questa reliquia, a partire dal momento in cui documenti storici considerati veridici ne parlano.

Ma anche far conoscere per quale motivo già dal 1399 questo calice venne considerato il Sacro Graal, e perché venerato sin da quei tempi ancora oggi è considerato come possibile originale.

Fu infatti usato per celebrare la Messa a Valencia sia dal Papa Giovanni Paolo II, sia da Papa Benedetto XVI, per cui vero o no, è l’oggetto venerato dai seguaci di Cristo.

La storia ci guida quindi in modo chiaro per seguire la traiettoria del Calice dall’Ultima Cena di Gesú con gli apostoli in un cenacolo sul monte Sion di circa 2000 anni fa, sino al 18 marzo 1437, giorno in cui arrivò alla Cattedrale di Valencia.

Il Calice dell’Ultima Cena

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1.QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE:

Circa 2000 anni accadde secondo i Vangeli un evento che cambiò la storia: L’ultima cena di Gesú con i suoi discepoli, durante la quale istituì il sacramento dell’Eucarestia. Gesú celebrava la Pasqua Ebraica e istituiva la Pasqua Cristiana, con la «coppa della benedizione» appartenente al proprietario della casa. Data la descrizione dei Vangeli si comprende che era una casa grande e con una sala abbastanza ampia al primo piano.

Secondo molti poteva essere la casa del padre di San Marco Evangelista, ma sicuramente era l’abitazione di una famiglia benestante, che accogliendo il Messia, da poco entrato trionfalmente a Gerusalemme, oltre al locale forní anche, per celebrale questa importante festa, delle coppe di qualità e sicuramente la migliore a Gesú che presiedeva la cena.

Sembra quindi inverosimile che Gesú potesse utilizzare un calice di un materiale povero o impuro come il legno.

Secondo me Spielberg,  che conosce sicuramente le tradizioni ebraiche  e i Vangeli ha voluto fare un bello scherzo al grande archeologo Indiana Jones, facendo scegliere un calice di legno.

Ma ció che mi fa ridere è come quella scena sia rimasta impressa nell’immaginario collettivo, e nonostante si tratti evidentemente di finzione, ci sono persone che pensano che il vero santo Graal era di legno.

Chiaro, il padre di Gesú era falegname, gli aveva fatto da piccolo un bel tazzone di legno e Gesú  lo conservó per l’occasione. Un poco assurdo, no?

Prometto che  un ragazzo alla mostra davanti alla copia del Calice conservato nella Cattedrale di Valencia  vedendolo troppo prezioso ha detto: «Impossibile che questo sia quello vero, il Calice di Gesú era di legno, perché San Giuseppe era falegname».

2.IL SANTO CALICE A ROMA.

Secondo la tradizione dopo la Pentecoste, Pietro primo Papa di Roma, portò con se il Calice, prima a Antiochia e poi a Roma. Questo calice fu utilizzato e conservato quindi dai Papi per celebrare l’Eucarestia. Non ci sono documenti storici che lo dimostrano, ma probabilmente se esitesse un documento sarebbe falso, visto che a Roma i primi Cristiani erano perseguitati e  sicuramente Pietro non poteva andare da un Notaio a certificare l’oggetto.

Secondo quanto racconta il  testo aragonese del 1399, il Calice restó a Roma sino al periodo della persecuzione dell’imperatore Valeriano. Il Papa Sisto II lo consegnó al  Diacono Lorenzo per metterlo in salvo e lui lo inviò a Huesca, in Spagna, suo luogo di origine e residenza di persone di sua fiducia.

3. IL SANTO GRAAL DA HUESCA AI PIRENEI.

Seguendo lo stesso testo, nel 711 il Vescovo Aciscio, fuggendo all’invasione mussulmana, si rifugiò, portando con sè la reliquia, sui Pirenei dove il Calice fu conservato.

Dopo un primo periodo nella Cattedrale di San Pietro di Jaca, nel monastero di San Giovanni della Pegna (San Juan de la Peña).

A partire da qui inizia la storia documentata del Calice:

Parte dell’atto di donazione al monarca Martino l’Umano (1396-1410) che la incluse nella sua collezione.

4.IL GRIAL NEI SECOLI MEDIEVALI.

La permanenza del Grial occulto e venerato nei Pirenei, insiemea a materiali del Vangelo apocrifo di Nicodemo, e alla storia di Giuseppe di Arimatea furono la base di leggende orali che si diffusero nel medio evo. Diedero poi origine a poemi epici e ai racconti di Cavalieri protettori del Santo Grial.

5.IL SANTO CALICE A SARAGOZZA E BARCELLONA.

Nel 1399 una volta nelle mani di Martino l’Umano, il calice fu sistemato prima nella cappella del palazzo della Aljaferia di Saragozza e poi nel palazzo Reale di Barcellona

6.IL SANTO CALICE A VALENCIA.

È il 18 marzo del 1399: il Santo Graal, insieme a molte altre reliquie fu depositato nella Cattedrale di Valencia da Giovanni II, re di Navarra e fratello di Alfonso V il magnanimo. Fu il pegno di un prestito fatto dal vescovo Alfonso di Borgia, per finanziare le sue guerre italiane.

Il re e i suoi successori non restituirono mai i soldi prestati e quindi il Calice si trova ancora lí.

Santo Graal nella Cattedrale di Valencia

Tutti domandano: è possibile che sia il vero Santo Graal?

Per prima cosa il calice è composto da tre parti: la coppa superiore e il piatto inferiore in pietra e una parte centrale in metallo e pietre preziose. 

Secondo le prove svolte già molti anni fa dall’ archelogo  Antonio Beltran e con l’aiuto di altri scienziati, la coppa superiore è sicuramente risalente a un periodo tra un secolo prima di Cristo e un secolo dopo Cristo.

Di che materiale è fatto il Santo Graal?

Il materiale del Santo Graal e la sua lavorazione sono molto simili a altre coppe dello stesso periodo del medio oriente.

Sono quindi arrivati alla conclusione, che anche se non è possibile dimostrare la veridicità dell’oggetto, non si può dimostrare il contrario.

Poi come sempre accade in questi casi: solo la Fede ti può dire se è vero o no.

Dove si può vedere questa coppa? Attualmente è esposta nella Cappella del Santo Caliz nella Cattedrale di Valencia

Orari visita Cattedrale

Se vuoi può vederlo sia nella visita privata del Centro storico della durata di 4 ore, sia nella visita speciale Santo Graal e la Cattedrale di Valencia della durate di 1 ora

Visita guidata Cattedrale e cappella della Santo Graal

Alessandro

La tua guida italiana a Valencia

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