museo nazionale della ceramica

Valencia è Cultura: i Musei di Valencia

museo nazionale della ceramica

I Musei di Valencia

Turismo e cultura sono davvero un connubio perfetto. Questa volta ci inoltreremo nell’affascinante universo dei musei di Valencia, alla scoperta della storia, dell’arte e dell’architettura. Sono più di 45, alcuni dei quali quotati a livello internazionale.

Siete pronti per la nostra nuova avventura?  Benvenuti alla sezione: Musei Valencia. Si parte.

1-       1 Museo Arqueológico de l’Almoina

Sotto il suolo di Valencia si trova l’antica città romana. Percorrete di nuovo le strade di 2000 anni fa visitando i principali resti archeologici. Considerato uno dei migliori centri archeologici europei, è il risultato di scavi effettuati nell’area dell’attuale Plaza de la Almoina. Grazie ai lavori svolti è stato possibile recuperare i resti della città a partire dalle sue origini ed attraversando i diversi periodi storici che si sono susseguiti. La domenica e i giorni festivi l’ingresso è gratuito.

2-     Museo  Fallero

Nasce per commemorare il mondo de Las Fallas, la più sentita festa valenciana. Il museo conserva parte della storia della coinvolgente festa, piena di tradizione e abitudini secolari. Al suo interno è esposta una collezione composta da tutti i personaggi che sono stati salvati dalle fiamme. Diverse stanze ospitano i ninot delle Fallas, i caratteristici pupazzi che vengono esposti in ogni quartiere. Si trova nella parte meridionale di Valencia, vicinissimo alla Ciudad de las Artes y las Ciencias.

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sagrada famiglia Valencia

Viaggi natalizi: presepi da scoprire

sagrada famiglia Valencia

Il Natale si avvicina e Valencia è la meta ideale per vivere questo periodo in allegria.

Durante le feste si trasforma in un luogo magico, ricco di eventi e celebrazioni.

La tradizione del presepe qui è sempre molto sentita e ve ne sono davvero tantissimi in tutta la città e nei paesi vicini. Sono spesso autentiche opere d’arte e vengono allestiti nelle piazze, nei luoghi religiosi, vicino ai caratteristici mercatini natalizi, ma anche in molti musei e centri commerciali. Alcuni di essi sono ormai molto famosi

In spagnolo il presepe si chiama Belén, che vuol dire Betlemme, luogo in cui secondo i Vangeli nacque Gesù

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Partiamo dal Belén de Roca, il più grande di Valencia e quello con il maggior numero di figure di tutta la Spagna. Da 26 anni il celebre maestro presepista Melchor Almela Lagarda realizza quest’opera monumentale con la sua famiglia e la collaborazione di alcuni amici. Si trova a pochi chilometri dalla città, nel quartiere Roca de Meliana (Horta Nord) in Calle San Isidro 43.

Di dimensioni monumentali anche il Belén de la Plaza de la Reina. Venite ad ammirarlo, vi sembrerà di essere davvero nel cuore di Betlemme! Negli anni precedenti si trovava in Plaza del Ayuntamiento, poi è stato spostato in Plaza de la Reina, vicino alla Cattedrale.

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paella valencia

5 grandi idee made in Valencia

paella valencia

5 Cose interessanti di Valencia

La bellezza di Valencia è nota, ma sapevate che questa città è anche la patria di numerose scoperte e invenzioni? Alcune di esse sono popolari in tutto il mondo. Scopriamone insieme 5 grandi idee nate a Valencia famosissime. Siete pronti? ¡Vamos!

1- La radio Spesso può risultare difficile attribuire la paternità di una grande scoperta ad una sola persona, come in questo caso. Guglielmo Marconi viene storicamente considerato l’inventore della radio, ma in realtà non fu così. A lui si deve la messa a terra del filo e diversi miglioramenti apportati, ma lo strumento era già stato ideato. Secondo alcuni studi fu Don Julio Cervera Baviera che sviluppò i principi dell’apparecchio per scopi militari.

2- Giornata Mondiale del Libro Amanti della lettura, conoscevate l’origine di questa ricorrenza?. L’idea fu promossa dallo scrittore, traduttore e giornalista Vincent Clavel Andrés. Re Alfonso XIII istituì il 6 febbraio 1926 una Giornata del Libro celebrata in tutta la nazione. Inizialmente venne proposta la data del 7 ottobre, successivamente spostata al 23 aprile, giorno della festa di San Giorgio, e divenne festa internazionale nel 1996 per volontà dell’Unesco. La data scelta è tutt’altro che casuale dato che proprio il 23 aprile morirono tre grandi scrittori: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega.

3- La Stilografica e la tachigrafia Francisco de Paula Martí Mora, vi dice niente questo nome? Grazie al suo estro sono state scritte tantissime parole, ma non compare mai nei libri di storia. De Paula Martí Mora inventò nel 1803 una penna stilografica con piuma in grado di scrivere per tre o quattro ore senza dover immergere la punta, facilitando così notevolmente il compito degli scrittori. A lui si devono anche la tachigrafia spagnola, ossia una tecnica di scrittura basata su segni convenzionali, e un alfabeto per sordomuti.

4- La paella Parliamo ora del piatto spagnolo più conosciuto al mondo. La prima ricetta di questa specialità fu rinvenuta in un manoscritto del XVII secolo e verso la fine del secolo era già nota in tutto il territorio spagnolo. Deve il suo nome alla padella in cui viene preparata che deriva dalla parola latina patella. Questo tipico riso spagnolo ha origine nelle zone rurali. Le prime versioni vennero realizzate con ingredienti della palude come anguilla, fagiolini e lumache. A causa della mancanza o della difficile reperibilità di questi ingredienti in alcune regioni vennero furono sostituiti con carne di coniglio e pollo. Ne troverete numerose versioni, tutte da provare. Venite a godervi questa delizia.

5- La Coca Cola Non ci crederete, lo so, ma anche la Coca Cola ha origini valenciane, o almeno così sembra. Al mistero della sua ricetta si aggiunge dunque quello della sua nascita. Grazie ad uno studio realizzato dalla BBC per i 125 anni del celebre liquido si è arrivati alla conclusione che questa bevanda è stata prodotta per la prima volta proprio in questa città, precisamente ad Aielo de Malferit. Già nel 1880 tre amici fondarono una fabbrica di liquori in cui iniziarono a produrre la bevanda Nuez de Kola-Coca, con un sapore ed un colore simili a quella che tutti conosciamo. A differenza della attuale,però, era alcolica. La Nuez de Kola-Coca venne presentata in numerosi eventi tra cui l’Esposizione Universale di Parigi del 1889 ed un concorso nel 1885 a Filadelfia, esattamente un anno prima della nascita ufficiale della Coca Cola. Proprio in quell’occasione la ricetta venne copiata.

Queste sono solo alcune delle numerose invenzioni valenciane, ma le sorprese non finiscono di certo qui. Cosa aspettate? Preparate la valigia, affidatevi alla vostra guida italiana e ne scoprirete tante altre mentre visiteremo la città. Rendete unica la vostra vacanza.

scitto da Giulia Rosignoli per Guida italiana Valencia

fontana Valencia

Le fontane di Valencia

FONTANA VALENCIA

Le fontane di Valencia

Valencia è legata all’acqua sin dalle sue origini. Venne fondata sul letto dell’antico fiume Turia, una grande ricchezza per la città e per la vegetazione circostante. Nonostante la posizione privilegiata, però, il rifornimento di acqua non fu garantito fino a metà del XIX secolo. Lo stretto legame con questo elemento non è mai terminato: in città vi sono tantissime fontane. Sono circa 162 e si trovano ovunque: nei parchi e nei giardini, nelle rotonde, nelle piazze e lungo le strade. Alcune sono dedicate alla natura, altre a personaggi storici o mitologici, ma tutte hanno una propria storia da raccontare. Lungo il Paseo de la Alameda, una tra le strade più significative dal punto di vista storico, ci soffermeremo su alcune di esse.

La Fuente de las 4 estaciones con le sue bellissime statue, figure allegoriche che rappresentano le quattro stagioni, è del 1861. I soggetti raffigurati sono Poseidone, la sua sposa Anfitrite, Acis e Galatea, che sono posti sul primo livello. Sul livello superiore vi sono dei bambini. L’opera venne collocata accanto Puente del Real per volontà del sindaco Francisco Brotons che desiderava una riproduzione di quella parigina di Place de Terreaux. Realizzata in ferro fuso, fu dipinta di un elegante color avorio e riportata poi al nero con dettagli dorati nel 2009 in seguito al restauro.

Sul lato opposto del viale sorge la Fuente de los 4 elementos. Si trova accanto al Puente de Aragón dal 1878, ma era nella piazza del Mercato Centrale già dal 1852. Protagonisti dell’opera stavolta sono i quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco. Ogni bambino personifica un elemento; vi basterà osservare gli oggetti che tengono in mano per scoprire quello corrispondente. Anche questa è stata riportata dal bianco al proprio colore originale nel restauro del 2009.

La Fuente a la Diosa Flora in marmo bianco di Carrara, venne scolpita a Roma dallo sculture valenciano José Piquer Duart ed occupa la posizione attuale dal marzo del 1864. È la riproduzione di una scultura greca conservata al British Museum di Londra. Flora nella mitologia romana era la dea della primavera, dei fiori e della fioritura. Originariamente la scultura era circondata da numerose piante acquatiche, non più presenti.

Anche la Fuente al Doctor Moliner è in marmo di Carrara. Scolpita nel 1919 da José Capúz Mamano, riproduce l’effigie del medico spagnolo Francisco Moliner Nicolás con accanto due figure allegoriche: la scienza e l’amore materno. Lo scienziato fu docente di patologia medica, ostetricia e patologia e rettore dell’Università di Valencia. Sul sostegno su cui poggia la statua di Moliner è riportata l’iscrizione “Paz y armonía social por el amor y la ciencia. Al Dr. Moliner.” (Pace e armonia sociale per l’amore e la scienza.). Le fontane da ammirare sono davvero tantissime e per tutti i gusti. Non perdetevi la Fuente de Las Tres Ninfas, vicino alla Plaza del Ayuntamiento, e la Fuente del Tribunal de las Aguas in Plaza de la Virgen, accanto alla cattedrale. Quest’ultima è un vero e proprio omaggio all’antico fiume Turia. Prenotate una visita con la vostra guida italiana di fiducia, andremo ancora una volta alla scoperta di tesori e aneddoti curiosi, fuori dai grandi circuiti turistici.

Scritto da Giulia Rusignoli per Guida italiana Valencia

casa colorata Valencia

Casa Judía, boom di colori

Casa Judia, il boom dei colori

Profusione di tinte e originalità, Casa Judía vi aspetta. Amata dagli abitanti e quasi sconosciuta ai turisti che rischiano di perdersela. La sua coloratissima facciata vi sorprenderà. È chiamata anche Casa Egipcia e si trova al numero 20 di Calle Castellón. Sorge in pieno centro della città, molto vicina alla Stazione del Nord. Viene considerata l’edificio più originale di Valencia. È sicuramente di uno dei più singolari e sconosciuti, completamente diversa da tutti gli altri immobili della zona. Non passa assolutamente inosservata la grande esplosione di colori: rosa, verde, giallo e celeste.

Fu costruita negli anni ’30, con il boom dell’Art Déco, dall’architetto spagnolo Juan Francisco Guardiola Martinez. Il suo nome si deve alla stella di David sullo stipite della porta. Non si sa esattamente perché sia stato inserito questo simbolo. Potrebbe esservi un collegamento con l’edificio o essere stata un’iniziativa del progettista. Secondo un’altra ipotesi il suo committente, José Salom, era di origine ebraica.

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lamina porta basilica valencia

Vuoi scoprire i segreti di Valencia? 2 luoghi oscuri ti aspettano

lamina porta basilica valencia

Luoghi oscuri, misteriosi e segreti di Valencia

Valencia, solare e con un’ottima posizione sul mare, ricca di fascino e meta ambita dagli italiani, ma anche misteriosa ed enigmatica. Partecipa alla visita e scopri il passato oscuro della città che ospitò il primo bordello e il primo manicomio. Di Giulia Rosignoli

Vivi un’esperienza davvero unica nel suo genere. Se ami esplorare luoghi particolari ed uscire dai grandi circuiti turistici, non perdere l’occasione di aggiungere queste due tappe alternative alla tua vacanza. Proprio come accade oggi ad Amsterdam, anche qui vi era un quartiere a luci rosse. Non solo, era molto famoso nell’Europa medievale ed uno dei maggiori di tutti i tempi. Attivo per oltre tre secoli, aveva un nome molto particolare: La pobla de les fembres pecadrius.

Il re Giacomo II stabilì che il bordello doveva sorgere nella Pobla de Bernat Villa. Venne costruito a nord-ovest; inizialmente fuori dalle mura, per evitare l’intromissione delle autorità e della chiesa. In seguito all’ampliamento della città venne inglobato all’interno di esse, tra le strade Salvador Giner, Alta, Ripalda e Guillem de Castro. Numerosi erano i visitatori che vi accorrevano, pagando le tariffe più salate di tutta la penisola iberica. I documenti arrivati ai nostri giorni rappresentano una testimonianza dell’epoca. La prostituzione, condannata dalla chiesa, era considerata un’attività lavorativa lecita e normale. La struttura e le prostitute che vi operavano dovevano sottostare a precise disposizioni: ad esempio, rimanere chiuse all’interno della struttura durante le festività religiose e non lavorare. I controlli medici e di ordine pubblico erano rigorosi. Le prestazioni avvenivano al piano terra, mentre al primo piano vi era qualcosa di ancora più proibito per quei tempi: una biblioteca.

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Alessandro Girardi

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Alessandro Girardi

Salve sono Alessandro la tua guida turistica a Valencia.

Se hai in programma una visita alla città di Valencia e non vuoi perderti niente o ed evitare sbattimenti cercando ciò che ti interessa, sicuramente il modo migliore e farti accompagnare da una guida turistica ufficiale che conosce bene la città e può aiutare te, i tuoi amici o la tua famiglia a vivere una bella esperienza. Anche se cerchi un hotel o un bel Bed and Breakfast a Valencia scrivimi.

Scegli come è più comodo per te metterti in contatto:

Scrivi un messaggio whatsapp o chiamami al numero spagnolo:  +34622665521

 o chiamami al mio numero italiano +393714595620

o mandami un e-mail indicando nome, numero di persone e data del viaggio a Valencia

E-mail:  alessandro@guidevalencia.it o guidaitaliana@libero.it

Oppure, puoi  chiedere informazioni  e prenotare senza pagare anticipi direttamente il tuo tour 

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ponte di Calatrava a Valencia

Valencia in 3 giorni

ponte di Calatrava a Valencia

  Valencia in 3 giorni tre

Se la tua vacanza a Valencia dura tre giorni e vuoi visitare  le cose più interessanti, sarà meglio fare un programma generale prima di arrivare.

Quindi è importante chiedersi che visitare a Valencia  in 3  giorni, a Valencia cosa fare prima di arrivare e nel momento in cui stiamo organizzando la nostra vacanza.

Sicuramente tre giorni non bastano per conoscere bene la città, ma fare una corsa per vedere più cose possibili non ha senso, altrimenti non sarebbe una vacanza. Il primo consiglio è pensare cosa ti piace e fare una scaletta di possibili mete e poi provare a creare un itinerario per ogni giorno, certo con un poco di elasticità. Una volta indicati sulla cartina di Valencia i punti di maggiore interesse, scegli un albergo che si trovi giusto nel mezzo o il più vicino possibile a dove pensi di passare la maggior parte del tempo. Verifica poi la possibilità di muoversi da questo punto per raggiungere tutte le tue mete.

Tre possibili punti di interesse potrebbero essere: Il centro storico, la Città delle Arti e delle Scienze o la zona marittima del Cabanyal e della spiaggia della Malvarrosa.

Uno seconda opzione potrebbe essere scegliere un hotel vicino a una fermata della Metropolitana sapendo però che non c’è servizio di metropolitana notturno, quindi se pensi di cenare in un ristorante di una zona diversa da dove hai l’hotel, dovrai prendere un taxi.

Quindi cosa riuscirai a vedere a Valencia in tre giorni? Due saranno sicuramente punti fissi, per il terzo potrebbero esserci varie opzioni, sia in città sia fuori porta. L’ordine non importa, ma bisogna fare attenzione a scegliere per esempio per la visita del centro storico un giorno feriale e utilizzare la mattina per una parte della visita, visto che molti luoghi di interesse possono essere chiusi nei gorni festivi o nel pomeriggio.

Giorno 1: Centro storico di Valencia.

Il centro storico di Valencia, anticamente chiuso dentro le mura con un perimetro di circa 5 chilometri, ha un diametro di poco più di 1 chilometro e mezzo, ma fare la visita in linea retta, che è una opzione possibile, vorrebbe dire perdersi un buon numero di luoghi molto interessanti. Si tratterebbe di partire per esempio dalle Torri di Serrano per arrivare alla Stazione del Nord, attraversando la Plaza de la Virgen, Plaza de la Reina e  la Plaza del Ayuntamiento. Meglio invece inserire alcune deviazioni per vedere: il Palazzo del Marques de Dos Aguas, il Mercato Centrale e la Loggia della Seta. Un’alternativa più breve potrebbe essere visitare solo la zona più centrale nel triangolo tra il Mercato Centrale, le terme romane del Museo dell’Almoina e le Torri di Serrano. La visita del centro storico, senza fare shopping può durare una mattina o un giorno intero.

Giorno 2: Città delle Arti e delle Scienze

La Città delle Arti e delle Scienze, che si trova tutta all’interno della parte finale dell’antico letto del fiume Turia, ha una longitudine simile al diametro del centro storico ed è costituita da numerose strutture futuriste,  principalmente  opera dell’architetto Santiago Calatrava, ma anche dell’architetto Felix Candela. Per fare una breve passeggiata all’esterno e scattare qualche fotografia un’ora potrebbe bastare, ma l’ideale è dedicare un giorno alla visita di tutto il complesso che include: Teatro dell’Opera, cinema 3D Hemisferico, Museo della Scienza, giardino dell’ Ombraculo, Ponte dell’Azud de Oro, Agorà e Parco dell’Acquario Oceanografico. 

Per visitare l’Oceanografico sono necessarie circa 3 ore e per il Museo della Scienza 2, ma per sfruttare al massimo dell’esperienza consiglio di includere la visita all’interno del Palau de les Arts, la visione di un film 3D nell’Hemisferico o nel 4D dell’Oceanografico e di svolgere come minimo un’attività didattica all’interno del Museo della Scienza. In questo caso, con pausa pranzo inclusa 7o 8 ore sarà il tempo da dedicare a questa visita.

Giorno 3 A) Una prima possibilità è restare a Valencia e secondo i nostri gusti svolgere alcune di queste attività: passeggiata in bicicletta o in Segway lungo i giardini del fiume Turia o per scopire il porto o la zona dei Poblados del Mar. Oppure visitare alcuni Musei, come il Museo di Belle Arti, l’IVAM (museo di arte moderna) Il museo della Seta, il Museo della Ceramica, Il museo Fallero.

Giorno 3 B) Seconda possibilità organizzare un gita fuori Valencia per esempio per  gli amanti della natura al parco naturale del lago dell’ Albufera,  dove sarà possibile osservare gli uccelli e fare un giro in barca o per gli amanti della storia una gita a Sagunto con il suo grande castello e il teatro romano.

Per una delle sere una cena con Flamenco ci farà sentire sicuramente in Spagna.

Qualsiasi siano i tuoi interessi sicuramente con la tua Guida Italiana a Valencia tutto sarà più facile, interessante e divertente.

Se ti piacciono queste o cerchi altre proposte su cosa fare a Valencia

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